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Giovani
"Giovani in movimento per
una buona rivoluzione culturale"
Dal referendum per l'abrogazione della legge 40 in poi qualcosa di molto proficuo e interessante stà accadendo.
Contro ogni previsione dei soliti intellettuali, anche nel mondo giovanile, considerato comunemente disincantato e inerte, è sbocciato un fertile interesse per i temi sociali, in particolar modo per i temi cosiddetti etici e bio-etici.
Da diversi anni nel movimento per la vita Italiano stavano crescendo le adesioni di giovani e famiglie - che con passione raccolgono i frutti che la generazione del Referendum del '81, ormai sul fronte della difesa della vita da più di 30anni, hanno tenaciamente coltivato nel paese - ma risultati e possibilità come quelle che possiamo osservare oggi erano forse impensabili. popolo pro-life italiano è cresciuto e i giovani sono protagonisti in questa rinascita. Il coordinamento giovanile a livello nazionale è ormai consolidato e in ogni parte d'Italia, della parrocchie alle università, vengono inaugurati nuovi gruppi giovani.
Ai “life Happening” (eventi di formazione e condivisione promossi a livello nazionale) partecipano numeri pari a 200 / 300 giovani e i rapporti tra i diversi gruppi stanno favorendo e prospettando progetti decisamente significativi.
Ma cosa emerge da questa realtà? Perché questo attivismo? E quali sono i principali obbiettivi di questa nuova generazione di volontari?
Questa realtà fa chiaramente trasparire ciò che Benedetto XVI ricordava nei giorni scorsi, «la brama di conoscenza è propria dell'uomo. Egli vuole sapere che cosa sia tutto ciò che lo circonda. Vuole la verità». I giovani non sono una massa di “entità” insipide e superficiali. Anzi, sono persone propense a grandi sogni, che sanno credere, se stimolate, nei valori e nel bene comune, più di quanto possano fare molti adulti ormai imbrigliati in situazioni e relazioni istituzionali suddite al compromesso.
Di conseguenza questo attivismo è spiegabile riprendendo le recenti parole del Card. Angelo Bagnasco, che nella Prolusione alla CEI pone in evidenzia l'analisi contenuta nel Rapporto Censis 2007, il quale dichiara: «un'inerzia di fondo... è la cifra più profonda della nostra attuale società». In essa «si propende a pensare che la colpa di tutto... sia da ricondurre a una complessa e comune incapacità di costruire uno sviluppo partecipato». Ritengo che i giovani si sentono non inseriti nel progetto di sviluppo e crescita del paese. Ne dal punto di vista sociale che morale. Da molti anni le battaglie culturali sono affievolite e nessuno si vuole più compromettere trattando temi quali l'aborto, l'eutanasia, la famiglia ecc… Penso che i giovani non siano disposti a vivere in questa totale indifferenza. Anzi, diciamo che ne ho avuta testimonianza ogni volta che ho incontrato volontari del MPV italiano o di altre agenzie educative e culturali presenti nel territorio.
Il MPV, con i suoi giovani, si propone di stimolare un educazione all'accoglienza e alla difesa vita, in particolare la vita nascente che si presenta in uno stato “sensibile” e “indifeso”, come del resto i malati inguaribili, terminali e i disabili che vivono quotidianamente il desiderio e la necessità di rapporti che li accompagnino nella loro difficile, ma umana esistenza. Vogliamo quindi mettere in atto ogni possibile strategia utile al superamento di quella visione individualista e materialista che misura l'umanità della persona sulla base delle sue capacità e qualità. Perciò il movimento propone un educazione alla persona intera e si unisce ad altre associazioni e agenzie nella richiesta di una società che valorizzi l'uomo, la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, la libertà di pensiero e la libertà di religione.
Inoltre i recenti viaggi a Strasburgo (in occasione dei lavori al parlamento europeo con i giovani vincitori del Concorso scolastico) e a Parigi (in occasione della 4° marcia nazionale per la vita) hanno permesso di sviluppare importanti rapporti che potranno solo essere proficui al fine di far maturare il popolo pro-life in Europa. E' urgente, infatti promuovere l'applicazione totale dei diritti universali dell'uomo, spesso solo proclamati in sede istituzionale. Per questo il MPV italiano ha lanciato, la Petizione Europea sui Diritti Umani, ha aderito alla moratoria universale contro l'aborto, alla moratoria contro distruzione a fini scientifici degli embrioni umani, proprio perché ritiene necessario utilizzare tutti i mezzi possibili per sollecitare la modifica della dichiarazione universale, inserendo le parole “…essere umano dal concepimento alla morte naturale…”giovani pro.life vogliamo perciò educarci ed educare l'Italia e l'Europa all'accoglienza e all'accompagnamento dei più deboli e indifesi per la promozione della giustizia, della pace, dell'amore, della coscienza, del progresso, con un approccio “veramente” laico, ma consapevole che oggi l'unica istituzione che promuove con coraggio e dedizione tutti i valori universali dell'uomo è Chiesa Cattolical'auspicio che siano numerosi i giovani e le famiglie che nelle nostre comunità vogliano approfondire queste tematiche e crescere nell'impegno per lo sviluppo di una società più umana, vi porgo cordiali saluti.
Diego Negrotti - FederVita Lombardia - MPV Cremona